martedì 4 dicembre 2012

L'arte dello spettegolare.

Chiamatela pure arte quella dello spettegolare, perchè in effetti ce ne vuole tanta per essere zucche vuote ma con bocche eccessivamente piene.
Mi sa tanto di futili congreghe di vecchiette settantenni che in quei paesini di dieci abitanti, trenta pecore e cinquanta galline si riuniscono in cortili per allestire il focolare del pettegolezzo più rozzo e meschino. Mi sa tanto di quelle donne che si incontrano dal parrucchiere per tenersi informate degli ultimi sviluppi di persone che a mala pena saluteranno per strada ma di cui conosceranno vita, morte e miracoli. Chi ha lasciato chi, chi ha tradito chi e perchè, se la moglie del salumiere se la intenda veramente con il barbiere dei suoi figli.
Non so quanto possa effettivamente valere spettegolare su amici, parenti, conoscenti o addirittura ignoti, ma effettivamente è un'arte che non mi ha mai particolarmente attirato, e non perchè io sia la fatina buona, ma perchè ad essa ho sempre preferito il silenzio. Il silenzio l'ho sempre trovato molto più dignitoso, molto più umano, meno convenzionale. Anche perchè credo che quest'arte appartenga a chi sia vuoto, a chi abbia poco o addirittura niente da dire su di sé, a chi ometta il silenzio nella scala delle possibilità. E' forse questo che spinge persone dalla personalità confusa a tratti camaleontica, cervelli vuoti e vite spente a tentare di riempirsi di altri. Ma la verità è che saranno solo le loro bocche a riempirsi poichè i loro cervelli rimarranno sempre vuoti e le loro vite sempre spente. L'unico dato positivo sarà che metteranno sotto i riflettori ancora una volta quelle vite che non avranno bisogno di ulteriori illuminazioni, perchè saranno già da sole in grado di splendere di luce propria, ed andranno avanti con le loro vite invidiate da chi non potrà fare altro che riempirsi solo la bocca, da chi forse venderebbe l'anima al diavolo per averne una così, ma non ci riusciranno mai, perchè non è possibile per zucche vuote e vite spente.
Quanto amo chi riuscirebbe a parlar di sé per ore. Quanto amo chi predica l'arte del silenzio.

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