giovedì 6 dicembre 2012

Dalla prima lettera di una discepola al Papa.

Sua Santità,
sono una dei tanti discepoli che ha appreso la notizia della sua presenza su Twitter.
Un social network divertente, semplice, fresco, creato apposta per i giovani. E' forse per quel suo tentativo di avvicinarsi a questo mondo, troppo confuso, privo di esempi di onestà ed integrità troppo spesso mortificati, forse marcio e come direbbe lei di "peccatori", che ha creduto fosse congeniale cominciare ad utilizzare un mezzo di comunicazione "giovanile".
Troppo buffo ma originale il suo account, "Pontifex". Pontifex che fa rima con "Durex". Sì è una marca di preservativi, non lo sapeva? Cioè, mi scusi, ma lei sta usando un mezzo di comunicazione creato apposta per noi giovani, per uno scambio di idee nuove, fresche, divertenti, e non sa che il suo account fa rima con una marca di preservativi? Ecco. Allora forse prima di usufruirne occorra che le descriva il mondo in cui viviamo, a cui lei vorrebbe avvicinarsi, ma che non conosce o forse non vuole nemmeno conoscere. Un po' come quell'ospite che invitato al tavolo tra gli altri commensali decide di restare in poltrona e che siano gli altri a portargli le portate del pasto.
Sa prima che lei gridi allo scandalo, vorrei comunicarle che la maggior parte dei giovani d'oggi decide di fare sesso prima del matrimonio, di condividere in un letto, su un tavolo, in un'automobile momenti di piacere. E se c'è amore tra di loro, sa, lì diventa ancora più bello. Perchè è una compenetrazione di anima e corpo, di piacere ed energia. Ed usano i preservativi. Sì, chiamasi "rapporto protetto", non ne ha mai sentito parlare? I preservativi proteggono da malattie sessualmente trasmissibili, come l'AIDS, malattia che pullula specie tra gli omosessuali. Sì su twitter, su facebook, al supermercato, nella fila alle poste, ci sono anche loro. Gli omosessuali, quelli che in questa nostra società logora e vecchia sono costretti al silenzio e all'ombra per timore di essere derisi, per timore di essere definiti, da quell'istituzione che segue le orme di Cristo che incitava all'amore e a dover essere tutti come fratelli, "peccatori", gente "contro natura", persone con "chiari disturbi psichici". Su twitter non ci troverà chi è costretto in un letto d'ospedale, nutrito quotidianamente nonostante non riesca a rendersene conto, versando in uno stato vegetativo, da settimane, mesi, anni, anni lunghissimi.
E nonostante quell'uomo abbia deciso di non voler vivere in quel modo solo grazie ad un tubo che in realtà gli toglie un pezzo di vita ogni giorno, nonostante quell'uomo in fondo sia già morto, per lei la vita è un dono di Dio, sacra, inviolabile. Ma non posso dargli colpe su questo. Chiamasi ingerenza nelle faccende dello Stato, o forse, sudditanza psicologica a dettami su cui la Chiesa si erge da parte della maggioranza parlamentare che sino a che vedrà la Chiesa contraria non riuscirà a presentare alcuna proposta di legge sul caso, alcuna possibilità per vite che così vissute mancano di dignità, a vite il cui donatario dovrebbe disporne ampiamente, come generalmente si fa con qualsiasi "dono", senza prendere direttive.
 Le dirò, su twitter pagano tutti l'IMU. Ma dubito che lei sappia cosa sia. Eppure certe persone ci piangono quando hanno anche troppe bocche da sfamare.
Alla fine Santità, non vorrei sembrarle presuntuosa, ma mi sembrava giusto metterla al corrente della vita reale a cui lei cerca di avvicinarsi. Ma non sarà un mezzo di comunicazione giovanile come quello di twitter ad accattivare i giovani. Prima di mezzi "giovanili" occorrono idee "giovanili", posizioni fresche, nuove, realistiche, umane. E non pretendo che accetti il sesso prematrimoniale, ma che forse ne cominci ad avvalorare per lo meno l'ipotesi e se ne cominci a parlare senza che nel 2012 sia ancora un taboo, un qualcosa per cui gridare allo scandalo. Pretendo che invece i divorziati e gli omosessuali non siano considerati peccatori, gente contro natura, con chiari disturbi psichici, anche se credo che è grazie proprio a questi beceri appellativi che se il Regno dei Cieli esiste, passeranno prima loro, per tutte le umiliazioni che hanno dovuto subire. Pretendo che nel mio Stato non ci sia più un confessionismo strisciante e si attui quel principio di laicità ad oggi solo formale, e si cominci a legiferare nelle giuste misure su questioni che riguardano la sola istituzione Stato, che è ora che faccia cessare questa sua inopportuna sudditanza verso l'istituzione Chiesa. L'IMU? L'IMU la paga la gente comune. Sa la gente comune non vede mai di buon occhio chi si arroga privilegi eccessivi, un po' come il rapporto fra dipendente e datore di lavoro, suocera e nuora. Non pretendo che lei mi risponda, in fondo i Corinzi hanno scritto lettere per un'intera vita senza mai essere risposti, ed io non sono certo una di loro. Però forse le suggerisco di cominciare a studiare questo mondo in cui vuole addentrarsi. Mi riferisco a Lei, perchè è la sua persona a rappresentare quell'istituzione cui desidero rivolgermi. Noi giovani soprattutto non abbiamo bisogno di esempi che si pongano in poltrona o su un alto piedistallo, abbiamo bisogno di esempi che siano realistici, che non siano coperti di polvere, che non sappiano di marcio, vecchio e stantio. Non abbiamo bisogno di un Papa su twitter, abbiamo bisogno di un Papa che prima di mettersi su twitter si cali nella realtà quotidiana, dove la gente comune paga l'IMU e non solo. Abbiamo bisogno di realismo e di umanità.

Cordialmente,

Una discepola.

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