venerdì 26 luglio 2013
Cose semplici.
Vorrei cose semplici. Un caffè caldo non appena abbia aperto gli occhi, tra lenzuola fresche e profumate, una finestra dai cui vetri filtrino tiepidi raggi di sole, preludio di una giornata calda in tutto può ancora accadere. Vorrei sentire parole semplici: ti voglio bene, grazie, scusami, mi dispiace, ho sbagliato. Vorrei avvertire gesti semplici, come quegli abbracci fortissimi che ti tolgono il fiato, come se ti sussurrassero all'orecchio dolcemente "Resta con me, per favore". Invece lasciamo andare ed andiamo via, come se questa fosse l'unica alternativa per rimuovere, schiacciare, seppellire. Siamo solo capaci di lasciare andare come se fosse soltanto quest'azione a misurare la grandezza di un uomo o di una donna, ma afferrare con i denti e con le unghie non è di certo meno dignitoso, se non più umano, più vero. Invece i bisogni spesso si nascondono per poi riesplodere a tempo debito, a volte più grandi di prima, senza poter far niente per accantonarli. Allora vivremo di desideri nascosti che riusciranno a prendere forma soltanto nella nostra fervida fantasia, di bisogni insoddisfatti, di luci spente e bocche chiuse. Non vivremo mai abbastanza fin quando non decideremo di dire la verità, per poi girare le spalle, o forse semplicemente rincorrerci e possederci, anche una volta sola.
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