E' fatta di abbracci pieni di parole, e parole che vorrebbero essere abbracci. E' fatta di ricordi sbiaditi, altri più nitidi, alcuni che vorresti rimuovere. E' fatta di istinto, di iniziative folli, ma anche di buon senso e coraggio. E' fatta di persone che vanno e vengono, di poche che restano. E' fatta di traguardi bagnati di sudore, sacrifici che hanno condotto al raggiungimento di obiettivi nonostante all'obiettivo che sento più pieno di vita ci sia arrivata spinta sulle ali della passione, facendomi trascinare dalla forza del vento. La mia vita è fatta di amore, ma non quell'amore che voi tutti concepite, bensì un amore più grande. Un amore che prende la forma dei paesaggi visitati, la ruvidità dell'asfalto delle città calpestate, il suono di parole semplici e familiari, le più belle mai ascoltate, perché sono casa. La mia vita è fatta di amore che si identifica in dei volti, nei volti di Carla, Anna, Laura, Giovanni, Diego, Michelangelo, come in tanti altri, come anche, nonostante le incomprensioni, in quello della mia famiglia. La mia è una vita semplice, come quella di tante altre. E' una vita vera perché preferisco andare al cinema per osservare finzioni. Ma ogni tanto avverto l'esigenza di metterci dentro altre vite, come cerchi concentrici ma che per uno strano fenomeno, come fosse una goccia d'olio che si espande in un bicchier d'acqua, poi si uniscono, e nell'unirsi diventano una linea retta, un insieme infinito di punti di cui ciascuno sarà un mattone a cui potremmo dare il nome di "esperienza", l'insieme potrà chiamarsi semplicemente un "andare avanti" cogliendo le occasioni che la vita ci paleserà, altre sarà il nostro cervello a partorirle. E allora sì, l'ho rifatto anche stavolta, e sono pronta ad andare, di nuovo. Ma che non si parli di fuga, di un modo errato di affrontare le cose, di esigenza di estraniarsi, perchè di questa vita semplice e vera io non ne posso francamente fare a meno, come di quei volti che richiamano un amore grande come l'universo, quelli che ogni volta che osservi non possono non farti pensare che ne valga la pena. La chiamerei piuttosto via d'uscita che spero si ricongiunga ad un ingresso, o forse semplicemente scoperta, non di un posto, ma di me attraverso le persone, di me anche da sola. Perché sono in fondo le piccole cose a donarti i sentimenti più grandi. Vorrei che un giorno lontanissimo mio nipote stando sulle mie ginocchia mi chiedesse cosa ho fatto nella mia vita, che persona ero o ho tentato di diventare. Vorrei rispondergli che sono diventata grande compiendo anche grandi ed avventati gesti ma che la vera grandezza sulla mia pelle l'ho avvertita maggiormente solo attraverso le piccole cose. Che ogni tanto ho avvertito l'esigenza di essere come quella goccia d'olio che cadendo in un bicchier d'acqua si è poi estesa allineandosi stranamente in un insieme infinito di punti, perché talvolta necessitavo di sentirmi infinita, di cambiare le mie rotte, nonostante qualcuno non condividesse, augurandogli per questo non di fare la stessa cosa, ma di trovare il suo personale modo per sentirsi libero ed infinito, perché ognuno ne ha uno, mai sbagliato, né giusto, ma il suo. Gli augurerei di ricercare quegli stessi volti dell'amore che riempiono la mia vita, che non sono acqua, ma il bicchiere che la contiene. Gli augurerei di avere sempre la forza di ricominciare, che ha in fondo lo stesso significato di vivere.
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