L'ho pensato quando quella bellezza che avevo appurato diveniva man mano sempre più fioca, piccola, a volte quasi invisibile, e non perché mi fossi imposta di cambiare i miei occhi, ma questi cambiavano gradatamente anche contrariamente la mia volontà, forse per la delusione di non essere stata capita abbastanza, o la constatazione che a volte idealizziamo qualcosa che non c'è. O forse non si tratta nemmeno di essere belli o brutti, si tratta di maturità, di esperienze che ci rendono uomini o donne differenti, o semplicemente non abbastanza uomini o donne.
Ma ho pensato che forse sia così importante ciò in cui ho sempre creduto che non può disgregarsi perché rivolgo lo sguardo su orizzonti troppo lontani e dai contorni confusi. Allora amo continuare a credere nei cambiamenti e nella bellezza che si cela nelle persone, ma adesso credo anche in qualcos'altro: esistono persone che non sono in grado di cambiare perché non lo vorranno mai abbastanza, perché resteranno nel loro passato senza mai proiettare i loro occhi sul futuro, perdendo occasioni, ma anzitutto persone.
Queste persone non sono peggiori delle altre, a loro modo saranno belle. Ma mi sto ancora chiedendo come si faccia ad incorporare bellezza se mai bellezza vorrai ricercare, se mai bellezza riusciranno a guardare i tuoi occhi. Bellezza piena, libera, leggera, diversa.
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