C'è una cosa che di Londra più di tutto mi stupisce: il suo essere così diversa pur essendo nella sua eterna costanza sempre la stessa. Ed è forse questo l'insegnamento più importante che possa dare: provare ad emularla, immergendoci nell'aria rarefatta di una metropoli, tra i clacson assordanti ed i rintocchi del Big Ben, fermandoci quando occorre su di una panchina presso il Millennium Bridge, così che il tuo sguardo possa perdersi nel rossore di un tramonto in una giornata di sole, ove fermi saranno i pensieri, i ricordi, quanto basta, fino a sera. Imitare Londra significa cambiare pur mantenendo intatta la propria individualità, andare avanti correndo ma fermarsi quando occorre per rimettere insieme i pezzi, significa sperare che tutto sia sempre possibile perché nella nostra irrimediabile mortalità anche noi possiamo sentirci eterni, vivi, infiniti.
Nessuno può cambiare il mondo, ma il mondo può cambiare noi, se lo vogliamo, se ne abbiamo il coraggio.
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