Muoiono quando scelgono di non sentire, di non guardare ciò che è sotto il proprio naso girando il capo dall'altra parte, di non esprimersi per urlare soltanto quando oramai è tardi.
Muoiono quando non scelgono, quando affogano invece di inebriarsi del profumo della loro passione, quando mentono agli altri ed in primis al loro cuore.
Le persone muoiono quando non ascoltano, quando sbraitano invece di piangere, quando ad un come stai rispondono che va tutto bene mentre dentro muoiono, muoiono di un dolore incontenibile.
Muore chi spegne l'interruttore delle emozioni, chi prova a gestirle come se volesse porre argini ad un fiume in piena che a breve potrebbe straripare, chi le minimizza perchè ha paura, ha paura di sentire.
Muore ogni giorno chi guarda le porte chiuse, invece di guardare avanti nell'attesa di aprirne altre.
Muore chi non ama, chi non gode della bellezza di un tramonto, di una passeggiata all'ombra dei cipressi con del fresco venticello che ti scompiglia i capelli, di una risata, di un gesto semplice che vuole dire semplicemente "ti voglio bene".
E muore chi si nutre della vita degli altri, standola a guardare come se fosse un film da Oscar senza pensare mai di tuffarvisi dentro, magari di emularla. Muore chi si siede a guardare gli altri correre.
E muore chi guarda a ciò che non c'è e che non potrà forse mai esserci, invece di stare attento a quel poco che si possiede in cui potrebbe celarsi il tesoro più grande.
Muore chi non rischia, chi si incatena alle barriere partorite da un cervello divoratore di umanità e ne fa il motore della propria esistenza.
Certe persone muoiono quando non vogliono scoprire, perchè non c'è tempo, non è il momento, lasciandosi sbranare da un tempo malevolo che distrugge i momenti, rendendoli i nostri peggiori carnefici.
Non so perchè certe persone scelgono di morire. Forse perché vivere non ti risparmia nulla, il dolce ti apparirà talvolta dolcissimo, ma l'amaro talvolta così amaro da non riuscire a deglutire.
Eppure io ho deciso che non voglio morire. Preferisco essere risucchiata in una danza tra viventi, che affogare con chi sceglie di morire senza mai esser stata abbagliata da un raggio di sole.
E se a qualcuno venisse in mente di chiedere "Ma cosa devo fare allora?" risponderei come Murakami nel suo libro "Dance dance dance":
Danzare, continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo?Devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perchè. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c'entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò fare più niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai improvvisamente risucchiato. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l'altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi. Per certe cose non è ancora troppo tardi. I mezzi che hai, usali tutti. Fai del tuo meglio. Non devi avere paura di nulla. Adesso sei stanco, stanco e spaventato. Capita a tutti. Ti sembra sbagliato. Per questo i tuoi piedi si bloccano. Danzare è l'unica possibilità. Devi danzare, e danzare bene, tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai, forse anch'io potrò darti una mano. Finché c'è musica, devi danzare!
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