Il male viene sempre urlato. Il piacere sempre taciuto.
Le offese gridate, le parole dolci a mala pena sussurrate.
Non capisco questa strana tendenza, eppure ci sono dentro anche io, forse, ci siamo tutti.
Come se questo ci rendesse più forti, ma in realtà sempre più piccoli di fronte i nostri reali bisogni.
Allora se iniziassimo ad invertire i termini nella scala delle nostre priorità, forse cominceremo ad urlare il piacere, a tacere il male, ad urlare ciò che sappia di bellezza.
Come se fossero le stelle a parlare, mentre noi ci lasciamo guidare dall'armonia del loro silenzio.
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