sabato 20 ottobre 2012

Tanti pensieri così complessi e poche parole così banali.

... Si trovavano spesso seduti su quei gradini. Quei gradini erano il posto dove spesso si intrattenevano a parlare. Non ne avevano tanti, quello era uno dei pochi.
Dopo qualche minuto fu lui a rompere quel silenzio chiedendole : "Come va con lui?"
Lei fece un sospiro e rivolse lo sguardo al cielo. A quella domanda si sentii spaesata, non avrebbe saputo dare una risposta precisa, perchè in realtà non lo sapeva. Cominciò a ripetere frasi fatte che poco le si addicevano, del tipo "Sì, va bene, stiamo vivendo quello che ci sta capitando senza pensarci troppo.."  oppure "Sai a volte capita che la persona sia giusta ed il momento sbagliato, o che sia il momento giusto ma la persona sbagliata, credo che per noi valga la prima ipotesi."
Fu allora che lui le rispose: "Beh beati voi.. io a volte sono un po', come dire, invidioso perchè non sono mai riuscito a trovare la persona giusta. "
Ecco. Lei non seppe rispondere nemmeno a quella affermazione. Forse in fondo era la stessa invidia che provava anche lei quando vedeva coppie innamorate, ma ebbe fretta di rispondere come se volesse dare a lei stessa delle risposte che cercava nonostante alle persone raccontasse altro, per convincersi forse di qualcosa che invece non esisteva. Non si era mai chiesta come veramente stessero andando le cose con "lui". Quella domanda la fece tornare con i piedi per terra. Non era la prima volta che le sue domande le facevano questo strano effetto. C'era un dubbio che più di tutti la assaliva : ma loro si erano veramente voluti o si erano trovati per caso?Stavano vivendo emozioni frettolose, forti, che si sarebbero presto spente senza lasciare alcuna traccia o si trattava di sentimenti più profondi?E poi è proprio vera la storia del momento giusto? Forse no. I momenti giusti non esistono, pensò. Ogni momento è giusto per viverlo con la persona che ci sembra giusta. Ma chi è la persona giusta? Lui lo era per lei? Forse no. Forse lei amava riempirsi dell'altro solo per sentirne la presenza, ma in fondo non era lui che cercava. Lui sarebbe stato solo l'ennesimo che avrebbe colmato quel vuoto che oramai faceva parte di lei. Sì, l'avrebbe colmato, poi sarebbe andato via come avevano fatto tutti, perchè questa volta doveva essere diverso in fondo. Cosa c'era in più se non lo stesso porsi l'uno di fronte all'altro a dettare preventivamente condizioni per trovarsi nel giusto spazio senza mai andare oltre, per preservare un rapporto che li vedeva dentro ma non fino in fondo. Il dentro ma non troppo, l'essere vicini ma sempre un po' distanti, i "se", i "forse", "i può darsi a meno che non" li aveva ascoltati tante volte e c'erano anche stavolta. Quelli che si vogliono sul serio si mettono dentro sino a sprofondare per intingersi completamente dell'altro in una vicinanza che diviene quasi simbiotica. Trasformano i se ed i forse in certezze perchè hanno bisogno dell'altro a qualsiasi costo. Tutto questo non c'era. Ed ecco che quindi risolse uno dei suoi dubbi: loro si erano semplicemente trovati per caso, volersi è ben altra cosa. O forse lei lo avrebbe voluto se solo avesse riscontrato lo stesso nei suoi occhi. Ma nonostante questi pensieri lei continuava a farfugliare frasi fatte, gesticolando in maniera frettolosa. La verità era invece un'altra. Le mancavano i gesti più semplici di un rapporto vissuto nel quotidiano. Le mancavano i messaggi del buongiorno e della buonanotte. Le mancavano le carezze delicate e le frasi sottovoce. Le mancavano i sorrisi, gli sguardi e quegli abbracci calorosi che ti sembrano un tesoro quando sei solo e hai bisogno che qualcuno ti conforti. Aveva bisogno di un ragazzo che le donasse il cuore, che la ascoltasse, che sapesse percepire i suoi silenzi, che rimasse accanto a lei ad ascoltare il respiro di buon mattino appena svegli. Aveva bisogno di qualcuno che l'amasse, forse basta dire questo. In fondo tutti ne hanno bisogno sebbene gli animi più cinici continuano a negarselo, forse sono loro quelli ad averne più bisogno. Ma tutto questo non poteva esprimerlo, pensò. Le donne forti, indipendenti, ambiziose non lo dicono e probabilmente forse nemmeno lo pensano, perchè forse loro non hanno bisogno dell'amore, e lei non poteva apparire fragile come una scheggia di cristallo. Allora si nascondeva dietro la superficialità della frase "Ci stiamo vivendo senza pensarci...". No, il viversi è un'altra cosa, non è "un dentro ma non troppo", ma un "fino in fondo". E poi pensò al perchè si raccontasse la storia che le donne forti non hanno bisogno dell'amore e non possono esprimere paure, piaceri, desideri, ma chi l'ha detto? Forse le donne più forti sono proprio le donne che amano. Le donne più forti non sono quelle che non chiedono mai, ma quelle che chiedono ad ogni loro bisogno per soddisfarlo. Le donne più forti sono forse proprio quelle che hanno il coraggio di mostrare anche le loro fragilità, mostrandosi non invincibili ma la verità è che anche i più forti a volte perdono. Ciò che li distingue è che le loro sconfitte le mostrano come medaglie senza avere alcuna forma di rimorso, e sì poi vanno avanti. Avrebbe voluto esprimere tutto questo, ma non ci fu tempo e allora per lei questi rimasero solo pensieri. A lui quelle poche parole di circostanza probabilmente non piacquero ma se le fece bastare. Tanti pensieri così complessi e poche parole così banali.

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