Le ho chiesto se io fossi abbastanza per lei.
Mi ha detto che non ero abbastanza.
Abbastanza onesta con me stessa.
Abbastanza sicura di me stessa.
Abbastanza audace nelle mie scelte.
Abbastanza serena da poter decidere da che parte remare.
Lei mi ha rivolto la stessa domanda.
Credevo di poterle rispondere a tono, dicendole che in fondo si stava sbagliando.
Invece ho capito che lei aveva ragione, e l'aveva sempre avuta.
Tutte le volte che ho avuto paura di scegliere, lei era lì a conservare il conto e a gettarmelo in faccia al primo momento utile.
Quando sarei stata pronta a non aver paura di leggerlo e a pagarlo. Tutto insieme.
Così ho capito quanto bene potessimo stare. Io e la mia vita.
Se solo l'avessimo saputo prima. Se solo ci fossimo interrogate più spesso. Se avessimo interpretato tutti i dettagli come segni del destino. Se solo non avessimo avuto timore di accoccolarci, l'una nelle braccia dell'altra, per capire che se non ci si ama abbastanza si riesce ad amare poco anche tutto il resto.
E se la paura é un sentimento che appartiene ai deboli, a chi non è in grado di scegliere, a chi non si ama fino in fondo, io scelgo di essere forte per amare ogni singola parte di me.
Perché io non ho paura.
Di scoprirmi donna.
Di sapere di essere forte.
Di conoscere tutte le mie debolezze ed attaccarmele al petto per non aver timore di affrontarle.
Di riconoscere chi sono riflettendomi nello sguardo di qualcun altro.
Io non ho paura.
Di sconfiggere quel male che come un cancro ti priva di sprigionare energia vitale.
Quello che ti priva del tuo essere donna, del riconoscerti forte, ma anche debole. Di conoscerti, in ogni tua sfumatura.
Io non ho paura.
Di ricominciare da un nuovo punto di partenza che abbia come prerogativa la consapevolezza che nella vita si sceglie.
Questo é l'unico modo che conosco per assumere consapevolezza che possiamo scacciare via ciò che non ci è mai appartenuto fino in fondo, senza per questo sentirci colpevoli.
È l'unico modo che conosco per provare a riempire la propria vita di occhi in cui riusciremo invece a riconoscerci.
É l'unico modo per liberarci del superfluo e seguire la via dell'autenticità.
Quella che ci vede di fronte ad uno specchio in cui saremo in grado di riconoscerci.
Pieni di ferite, ma ancora lì a tifare per noi.
E capiremo che scegliamo ogni cosa.
Così avremo anche scelto di essere felici.